I LIBRI

 

Giovedì 18 dicembre alle ore 17 presso Villa Morosini di Polesella, Ettore Bonalberti presenta il libro di Armando Todesco: “ Dalla parrocchia alla rivoluzione- Vita quotidiana, attività politica, strategia degli studenti DC nella facoltà di sociologia di Trento 1965-1971”.

Sarà presente l’autore, vissuto per molti anni a Polesella ora residente a Milano.

Al termine del quarantennale del ’68 questo saggio costituisce l’ultimo tassello che mancava al mosaico dei fatti e degli avvenimenti di quella travagliata stagione politico culturale.

In esso si descrive una realtà diversa dalla solita storia dei “sociologi di Trento” ridotta a semplice ed esclusiva storia del Movimento Studentesco trentino.

Tra i diversi attori non mancarono anche a Trento alcuni studenti iscritti e militanti nel movimento giovanile della DC, i cui percorsi di studi e di vita sono descritti nel libro nei loro diversi sviluppi ed esiti.

Edito dalla Mazzanti Editori di Venezia, questo secondo libro della collana “Terza Repubblica”, si apre con una prefazione di Ettore Bonalberti, , all’epoca dei fatti narrati, “studente lavoratore” a Sociologia di Trento, collega ed amico dell’autore.

Con Luciano Zerbinati, citato nel libro accanto ad altri personaggi polesani, sono invitati nella sua splendida villa Morosini di Polesella, quanti hanno vissuto, pur se da posizioni diverse, quelle complesse vicende esistenziali, culturali e politiche, insieme a quanti sono interessati ad approfondire un aspetto della vicenda trentina fuori dagli schemi tradizionali.


 
 

PRIMA VIENE L’ANIMA

Sono passati due anni, ma sembra un’eternità. Nell’Italia del federalismo fiscale e della straordinaria avanzata leghista al nord, tutto scorre a ritmi pazzeschi e in due anni è accaduto di tutto, proprio di tutto. Anche il flop al campionati mondiali di calcio in Sudafrica. Un’evoluzione nazionale piena di contraddizioni, scontri e paure con una scansione fortemente connessa alla crisi dell’economia globalizzata, nel pieno di una transizione che sembra infinita. È del 2008 il libro-intervista che, come un vestito, ho cucito addosso a Ettore Bonalberti, democristiano non pentito, ex braccio destro del leader forzanovista Carlo Donat Cattin, un testimone attendibile e ‘strategico’ della fine della DC che cambiò il destino del nostro Paese. Infatti, il libro s’intitolava ‘Dalla fine della DC alla svolta bipolare’. Nel frattempo Bonalberti alias Don Chisciotte per le onde dell’emittente milanese Radioformigoni, instancabile produttore di politica soprattutto nella fase preparatoria e quindi non militante, ha fondato l’Associazione Liberi e Forti (ALEF) lanciando un appello per l’aggregazione dei cattolici sparpagliati dopo la diaspora nei vari schieramenti esteso ai laici di buona volontà che vogliano salire sul treno della sezione italiana del PPE, Partito Popolare Europeo. I modelli di riferimento sono don Luigi Sturzo e Alcide De Gasperi, con altre opportune contaminazioni socialiste e liberali. Di fronte a tanto entusiasmo bonalbertiano provocato, ne sono sicuro, da un mix unico nel suo genere di cuore e ragione, come dimostra del resto la sua vita generosamente spesa nell’appassionata difesa dei valori cristiani, ho pensato: perché non dare continuità, con un’operazione in progress, alla marcia a tappe verso la Terza Repubblica? Perché non dilatare poi sul web (www.insiemeweb.net) la carta strutturando un dialogo interattivo on line, una discussione assolutamente aperta just in time con gli avvenimenti incalzanti dell’attualità politica? Così è nato questo primo step editoriale cartaceo che riprende, dilata e rilancia e contenuti della prima, spiegando come dalla fine della DC, un democristiano non pentito come Bonalberti, possa arrivare ad una nuova proposta come ALEF, che non sembra la corrente di un partito, propedeutica all’edificazione di un PPE italiano. I soliti antipolitici, quelli che esaltano il fare, sicuramente grideranno all’ennesima operazione nostalgica e passatista basata su una dialettica esasperata, dispersiva e alla fine inconcludente. Attenzione però: in un’Italia ‘sfinita’ proprio dall’antipolitica, Bonalberti invece innesta contenuti vitali per un ritorno della politica vera e seria, una necessità che sembra tagliare oggi trasversalmente tutti gli schieramenti, in vista di una probabile nuova stagione. Dunque un’operazione costruttiva, utile e moderna. Proiettata nel futuro di chi, in una fase prepolitica, da convinto ‘libero e forte’ si prepara al nuovo che avanza a vista d’occhio. Con un distinguo politico: per ricostruire un rapporto con il popolo italiano senza ingannarlo, più che la testa o la pancia stavolta serve soprattutto l’anima.
Giuliano Ramazzina